Giuseppe Filianoti, Tenore

 

Giuseppe Filianoti viene annoverato tra le personalità più significative del panorama lirico del XXI secolo. La sua voce, calda, solare e mediterranea, l’innata musicalità e la raffinatezza delle sue interpretazioni ne fanno uno dei tenori più acclamati nei maggiori teatri del mondo. Particolarmente rigoroso nella scelta del repertorio, si è concentrato sulla grande stagione del belcanto italiano, dalla fine del XVIII secolo in poi, per approdare, nel corso degli ultimi anni, al primo Novecento, del quale si propone di restituire, a un tempo, tutta la nobiltà e la modernità di scrittura.

Su queste basi si fonda una carriera che, dopo una formazione d’eccellenza (laurea in Lettere, diploma accademico in Canto lirico, biennio di perfezionamento all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, mentre si accosta al magistero tecnico-vocale di Alfredo Kraus), si sviluppa a partire dal 1998 con il debutto nel rarissimo Dom Sébastien, roi de Portugal di Donizetti (al Teatro Donizetti di Bergamo e al Comunale di Bologna, quindi nella prima incisione in studio curata da Opera Rara). Da qui prende le mosse la sua intensa collaborazione con il Teatro alla Scala, dove Riccardo Muti lo chiama a interpretare Armide di Gluck, Nina, o sia La pazza per amore di Paisiello (incisa live da BMG/Ricordi), quindi il suo primo 7 dicembre, nel 2003, con Moïse et Pharaon, ou Le Passage de la Mer Rouge di Rossini (in DVD per ArtHaus Musik) e Falstaff di Verdi. Nella sala del Piermarini affronta anche Donizetti (Lucia di Lammermoor e Lucrezia Borgia), Verdi (Un giorno di regno, Rigoletto e la Messa da Requiem in tournée a Berlino, Buenos Aires e Tel Aviv) e Puccini (Gianni Schicchi). Il 7 dicembre del 2011 è Don Ottavio nel Don Giovanni di Mozart, diretto da Daniel Barenboim per la regia di Robert Carsen, spettacolo di cui Deutsche Grammophon realizza il DVD e che viene ripreso anche in tournée al Bol’šoj di Mosca.

Rossini, Donizetti e Verdi accompagnano i passaggi più importanti di un percorso che si snoda sui più grandi palcoscenici del mondo: nel 1999 è Argirio in Tancredi al Rossini Opera Festival, nel 2000 debutta al Royal Opera House di Londra nella Traviata, e poi vi ritorna per Dom Sébastien; nel 2005 fa il suo ingresso trionfale al Metropolitan Opera di New York con Lucia di Lammermoor. Il suo nome rimane legato ad alcuni ruoli, di cui diventa interprete di riferimento: è il caso del Nemorino dell’Elisir d’amore, che canta all’Opéra Bastille di Parigi, al Covent Garden, al Nationaltheater di Monaco di Baviera, al Lyric Opera di Chicago, allo Staatsoper di Vienna e al Liceu di Barcellona; o ancora di Hoffmann negli omonimi Contes di Offenbach, che propone ad Amburgo, Monaco, Parigi e New York, oltre a Edgardo del capolavoro donizettiano (anche a Barcellona, Chicago e Vienna) e Fernand nella Favorite (Bologna, Genova, Las Palmas), fino al Ruggero della Rondine di Puccini (allo Châtelet di Parigi e al Metropolitan di New York). Significative anche le sue interpretazioni verdiane, tra cui si ricordano almeno Alfredo nella Traviata (Barcellona, Budapest, Firenze, Madrid e Vienna), il Duca di Mantova in Rigoletto (anche al Metropolitan e al Liceu), Macduff in Macbeth con Muti al Festival di Salisburgo, Jacopo Foscari nei Due Foscari e Gabriele Adorno in Simon Boccanegra, entrambi allo Staatsoper di Amburgo. Se da un lato allarga i suoi interessi all’opera seria di Mozart (Idomeneo, La clemenza di Tito, Die Zauberflöte), dall’altro affronta il repertorio francese a cavaliere tra Otto e Novecento (Faust ad Amburgo, Berlino e Roma, Manon a Parigi, Werther a Madrid e Roma, Pelléas et Mélisande ad Amburgo). Puccini (Tosca al Festival di Savonlinna) e Giordano (Fedora al Teatro di San Carlo di Napoli) rappresentano gli ultimi titoli inclusi nel suo repertorio.

Premio “Franco Abbiati” 2004 come miglior cantante lirico dell’anno, Giuseppe Filianoti vanta un’ampia discografia, che testimonia la vastità di interessi dell’artista. Oltre ai titoli prima citati, meritano una menzione anche Giulio Sabino di Giuseppe Sarti (diretto da Ottavio Dantone) e Lucrezia Borgia (con Mariella Devia) per Bongiovanni; Tancredi, con Daniela Barcellona e la bacchetta di Gianluigi Gelmetti, per il Rossini Opera Festival; e ancora Mefistofele di Boito (con Ferruccio Furlanetto, live dal Teatro Massimo di Palermo) per Naxos. La videografia ufficiale include anche Medea di Cherubini (con Anna Caterina Antonacci, diretta da Evelino Pidò), La traviata (con Mariella Devia, Renato Bruson e la direzione di Bruno Campanella, per La voce-Giappone), oltre al Gala di Capodanno 2007 del Teatro La Fenice di Venezia e a Mefistofele per Dynamic.

Profondamente legato alle sue radici, Giuseppe Filianoti ha sviluppato un interesse per la ricerca musicologica legata a Francesco Cilea, suo conterraneo. Del musicista di Palmi ha curato l’edizione critica delle Composizioni vocali da camera per voce e pianoforte, edita da Ricordi in occasione del 150° anniversario della nascita dell’autore; dopo aver debuttato il ruolo di Federico dell’Arlesiana al Carnegie Hall di New York, incide l’opera a Freiburg per l’etichetta tedesca CPO, in un’edizione che su sua iniziativa per la prima volta annovera anche un brano inedito, composto per l’opera.

Aggiornamento del nov. 2016

Versione Breve

Giuseppe Filianoti è uno dei tenori più importanti del panorama lirico internazionale del XXI secolo. Dopo una formazione d’eccellenza (laurea in Lettere, diploma accademico in Canto lirico, biennio di perfezionamento all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, mentre si accosta al magistero di Alfredo Kraus), debutta nel 1998 con Dom Sébastien, roi de Portugal di Donizetti a Bergamo e Bologna. Vanta un’intensa collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano, dove Riccardo Muti lo chiama a interpretare Armide di Gluck, Nina, o sia La pazza per amore di Paisiello, Moïse et Pharaon, ou Le Passage de la Mer Rouge di Rossini e Falstaff di Verdi. Nello stesso Teatro canta anche Donizetti (Lucia di Lammermoor e Lucrezia Borgia), Verdi (Un giorno di regno, Rigoletto e la Messa da Requiem in tournée a Berlino, Buenos Aires e Tel Aviv) e Puccini (Gianni Schicchi), fino al Don Giovanni diretto Barenboim con la regia di Carsen il 7 dicembre 2011. Il suo repertorio si è concentrato sulla grande stagione del belcanto italiano, dalla fine del XVIII secolo (Nina, o sia La pazza per amore di Paisiello) all’Ottocento lungo che dal Rossini serio (Tancredi, Moïse et Pharaon ou Le Passage de la Mer Rouge), passando per Donizetti (L’elisir d’amore, Lucrezia Borgia, Lucia di Lammermoor, La Favorite, Dom Sébastien, roi de Portugal), Verdi (Un giorno di regno, I due Foscari, Macbeth, Rigoletto, La traviata, Messa da Requiem, Simon Boccanegra, Don Carlo) e Puccini (La bohème, Tosca, Gianni Schicchi, La rondine), approda fino al Giordano di Fedora. Significativo anche il suo interesse per l’opera seria di Mozart (Idomeneo, La clemenza di Tito, Die Zauberflöte) come per l’opera francese fin-de-siècle (Faust di Gounod, Les Contes d’Hoffmann di Offenbach, Manon e Werther di Massenet, Pelléas et Mélisande di Debussy).

Premio “Franco Abbiati” 2004 come miglior cantante dell’anno, in questi ruoli è stato applaudito allo Staatsoper di Amburgo, al Liceu di Barcellona, al Deutsche Oper e allo Staatsoper di Berlino, al Lyric Opera di Chicago, al Royal Opera House di Londra, all’Opera di Los Angeles e di San Francisco, al Teatro Real di Madrid, al Metropolitan Opera di New York, all’Opéra Bastille di Parigi, al Rossini Opera Festival di Pesaro, al Teatro dell’Opera di Roma, allo Staatsoper di Vienna. La sua discografia, audio e video, è particolarmente ampia e include Giulio Sabino di Giuseppe Sarti, Don Giovanni di Mozart, Nina, o sia La pazza per amore di Paisiello, Medea di Cherubini, Tancredi e Moïse et Pharaon di Rossini, Lucrezia Borgia e Dom Sébastien di Donizetti, La traviata di Verdi, Mefistofele di Boito, in registrazioni pubblicate da Deutsche Grammophon, TDK-ArtHaus, Opera Rara, BMG-Ricordi, Bongiovanni, Hardy, Naxos, Dynamic. Cultore dell’opera di Francesco Cilea, suo conterraneo, ha inciso L’Arlesiana, in un’edizione che presenta alcuni brani inediti, e ha curato per Ricordi, nel 2016, l’edizione critica delle Composizioni da camera per voce e pianoforte.

Aggiornamento del nov. 2016

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